San Polo Montalcino - Diario della Vendemmia 2022

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 1 HARVEST DIARY 2022

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 3 2 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO Anche questa vendemmia è volta al termine nel migliore dei modi e, con le vinificazioni che procedono in cantina, iniziamo a fare un primo bilancio di questa annata. La parola che caratterizza la stagione appena conclusa è sicuramente la consapevolezza. E’ la vendemmia della consapevolezza perché ci siamo resi conto una volta per tutte che il clima non solo sta cambiando, ma per una buona parte è già cambiato e ne vediamo gli effetti tutti i giorni sui nostri vigneti. Siamo inoltre consapevoli del fatto che i cambiamenti continueranno e che la sfida più grande che dovremo affrontare nei prossimi anni sarà l’adattamento delle pratiche viticole al nuovo scenario climatico, che ci pone di fronte a problematiche nuove che necessitano di soluzioni innovative. La consapevolezza però riguarda anche il Il commento dell’enologo Riccardo Fratton Enologo fatto che le viti, nonostante una stagione che è stata di gran lunga la più calda e secca degli ultimi anni, hanno saputo resistere ed adattarsi, riuscendo a darci grappoli maturi ed equilibrati, con una bella concentrazione figlia del calore dell’annata ma anche con ottimi livelli di acidità. I primi assaggi rivelano vini di carattere che denotano struttura ma anche verticalità. Siamo convinti saranno in grado di stupirci negli anni a venire. Questa è la più grande consapevolezza che ci lascia il millesimo 2022, l’unione tra resilienza della vite, vocazione del terroir e impegno quotidiano nella cura del vigneto ci dà gli strumenti per affrontare e vincere le sfide poste dal cambiamento climatico, per continuare a produrre grandi vini che esprimano la vocazione di questo fantastico territorio.

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 5 4 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 7 6 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO Fase prevendemmiale Grazie alle piogge che hanno caratterizzato la fine dell’estate 2022, che hanno apportato ben 140mm nell’arco di qualche settimana, le condizioni in vigneto sono cambiate in modo repentino: abbiamo assistito con enorme piacere ad una generale ripresa della vigoria dei grappoli che, dopo mesi di condizioni climatiche calde e asciutte, si sono rapidamente rigonfiati, tornando a dimensioni più consone al Sangiovese, in questa ultima fase di maturazione. Proprio in virtù di questa nuova e ben più felice situazione agronomica, abbiamo deciso di procedere con un secondo passaggio di rifinitura del dirado. Nel primo passaggio, fatto a metà luglio, ci eravamo concentrati sulla sistemazione dei grappoli in modo che fossero liberi e non “ingarbugliati”, ma non avevamo scaricato troppo le piante in quanto le condizioni erano molto calde e secche e, quindi, avremmo causato più danni che benefici. In questo secondo passaggio, invece, siamo rientrati in vigna a diradare nei punti dove il carico produttivo sarebbe stato eccessivo: questo è il momento ideale, la fase di invaiatura è completamente terminata, d’ora in poi la pianta non può più far crescere gli acini e, quindi, non abbiamo avuto rischi di rottura degli acini sui grappoli che rimangono dopo il dirado.

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 9 8 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO In campagna, una volta conclusa la vendemmia, sono molte le attività da svolgere per il buon mantenimento del vigneto. Innanzitutto, ci dedichiamo alle lavorazioni del terreno effettuando la “rippatura”, una particolare operazione agronomica con cui andiamo a decompattare il terreno senza rivoltarlo e modificarne gli strati, di modo da rispettarne la composizione e non causare alterazioni alla microflora. Dopo la rippatura, distribuiamo un concime organico in pellet, che apporta sostanza organica al terreno e rivitalizza la componente microbiologica. Essendo pelletato a freddo, infatti, i microrganismi in esso contenuto vengono mantenuti in vita e quindi, con questa concimazione, apportiamo al terreno microflora vitale e attiva. Fase post vendemmiale L’inizio del nuovo ciclo fenologico Una volta terminata la concimatura, andiamo ad affinare il terreno, interrando leggermente il concime di modo da preparare il letto di semina dei sovesci che seguirà tra qualche giorno. Quest’anno abbiamo modificato leggermente il mix di essenze selezionate, alzando la percentuale di leguminose per apportare maggiore azoto al terreno e aumentando la quantità di semi distribuiti per ettaro, in modo da avere maggiore biomassa. Dopo un’annata con condizioni così particolari, l’obiettivo è di ridare ai terreni più azoto e sostanza organica del consueto, con la finalità di aiutare le viti ad immagazzinare sostanze di riserva che si riveleranno preziose per la prossima annata. Contestualmente alla semina dei sovesci, andiamo ad apportare al terreno anche micorrize, un complesso di funghi che instaura una simbiosi con le radici delle piante, aiutandole ad assorbire acqua ed elementi nutritivi.

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 11 10 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO Vigna Nuova: aggiornamenti dalla campagna Ogni vigneto ha delle caratteristiche che lo rendono unico. Valorizziamo questa unicità attraverso una sola missione in grado di esprimere la nostra vocazione all’eccellenza. Nel 2021 avevamo deciso di estirpare una vecchia vigna di Cabernet e Merlot, che è stata reimpiantata a Sangiovese, varietà principe di San Polo e, più in generale, del territorio di Montalcino. È questo un appezzamento di terreno dove l’argilla regna sovrana, per il più giovane e sorprendente progetto agronomico della tenuta San Polo. Il suolo è composto da una grande percentuale di argilla, componente che da molta vigoria alle piante. Proprio per questo abbiamo deciso di impiantare un clone di sangiovese poco vigoroso per non incentivare troppo tale caratteristica e scongiurare acini non concentrati in aromi e sostanze. Abbiamo deciso di impiantare I primi sette filari con il moscato bianco per produrre il Moscadello di Montalcino DOC in forma di vendemmia tardiva, vino storico di Montalcino già dal 1500: un vero tributo alla tradizione che ha richiesto una grande attività di ricerca da parte dell’enologo Riccardo Fratton. Il moscato bianco è una varietà aromatica, precoce e non amante degli stress idrici, si sviluppa perfettamente nei suoli argillosi e non necessita di zone calde ed asciutte per una buona maturazione. Nuovi impianti I nostri vigneti Vigna Nuova e Vigna Selva: 4 ettari in totale sono in piena fase di sperimentazione. Abbiamo preferito lasciare tempo a queste piante e non velocizzare il processo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di farle radicare bene al terreno. Quest’ anno abbiamo effettuato per la prima volta la prima potatura a filo di cortina, durante la potatura invernale andremo a tenere uno dei due tralci. Questi due vigneti nuovi sono stati pianti con il sistema di allevamento a guyot, ci sono molti studi, infatti, sul beneficio di allevare il Sangiovese in forma guyot. Questo sistema di allevamento favorisce il grappolo più spargo e il flusso della linfa è sempre rinnovato e tende a fare crescere il raspo. Questo è una prova che stiamo portando avanti per capire come performa il nostro Sangiovese con questo sistema. L’IMPORTANZA DEI SASSI L’attenzione al dettaglio è il segreto per un vino di qualità: ogni piccolo particolare per noi contribuisce al risultato finale. Per questo motivo siamo molto attenti alle esigenze dei filari, cercando di adattare le lavorazioni postvendemmia alle necessità dei vigneti. Durante l’anno ci troviamo spesso a monitorare con attenzione tutti i nostri terreni, prelevando i molti sassi di medie e grandi dimensioni riportati in superficie dalle lavorazioni del terreno effettuate nel periodo post vendemmiale. Questa particolare caratteristica, strutturale del suolo di San Polo, presenta numerosi benefici: costituisce l’impalcatura scheletrica portante, conferisce mineralità e contribuisce ad un ottimale drenaggio delle acque nei nostri terreni. Il sangiovese, infatti, non ama particolarmente troppa disponibilità di acqua, per questo è fondamentale adeguare il sottosuolo alle sue esigenze nutritive. Le eventuali dimensioni eccessive di alcuni sassi che vengono riportati in superficie, tuttavia, possono costituire un pericolo in vigneto, causando incidenti e limitandone il potere drenante. Per ovviare a questa problematica, in questi giorni una delle attività che stanno svolgendo i nostri ragazzi di campagna è proprio questa: frantumare i massi più grossi in porzioni più piccole, che verranno meglio ridistribuite in vigneto, intervenendo a bilanciare la composizione strutturale del suolo.

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 13 12 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO Potatura tardiva La potatura… attività delicata e fondamentale, quasi sacra. Un momento davvero importante per la vite che è un indispensabile aiuto per la corretta crescita dei futuri tralci. Da qualche anno, a San Polo abbiamo adottato il metodo Simonit&Sirch, una tecnica di potatura che preserva lo stato di salute della vite, allungandone il ciclo di vita e la produttività. Il metodo consiste nel potare sempre sul legno giovane con un approccio lento e mirato, operazione che porta fondamentalmente due vantaggi: oltre a prevenire le malattie del legno, recupera una filosofia di gestione del vigneto che da valore alle viti vecchie, accrescendo la qualità delle rese. Perché quest’anno abbiamo deciso di posticiparla di circa un mese, arrivando a svolgerla a metà febbraio? Il cambiamento climatico è causa di grandi mutamenti nel processo di naturale crescita della vite: l’aumento di temperatura nella stagione invernale, infatti, causa un anticipo nel germogliamento delle piante. I piccoli e timidi boccioli fanno capolino credendo di essere in primavera ma ecco che repentine gelate rischiano di danneggiarle. Nonostante San Polo si erga su una collina dalla posizione privilegiata, dove la temperatura è mite e i venti accarezzano e proteggono i tralci dai freddi invernali, abbiamo deciso di tutelarci e prevenire questo inconveniente con un metodo non invasivo che accompagna lo sviluppo della pianta in questo scenario climatico ormai mutato. Ritardando la pratica della potatura secca di un mese e mezzo, infatti, la pianta posticipa il suo germogliamento di un paio di settimane, evitando in incappare nelle rigide temperature che spesso si presentano verso la fine dell’inverno. Un ulteriore esempio di come l’operato dell’uomo debba rispettosamente seguire le esigenze dell’ecosistema vigna, adattandosi alle sue mutate necessità con semplici quanto fondamentali strategie per proteggerne la salubrità.

14 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO I sovesci 2022 Una delle lavorazioni a cui teniamo in particolar modo è il sovescio, ovvero la semina di varietà di essenze e piante diverse che consente di fertilizzare il terreno in modo naturale. Il suolo si prepara ad affrontare una nuova annata e per questo motivo ha bisogno di sostanze organiche che apportino nutrimento e vigore. Le essenze seminate quest’anno sono: leguminose (trifoglio alessandrino, trifoglio squarroso, veccia, favino, pisello proteico) che liberano azoto nel terreno creando una fertilizzazione naturale; brassicacee (senape e rafano) con il compito di decompattare il terreno favorendone una buona ossigenazione e salubrità. Infine, le essenze floreali tra cui facelia e trifoglio incarnato che producono fiori colorati e richiamano insetti all’interno del vigneto, contribuendo a creare un ecosistema bilanciato nel quale gli insetti utili combattono quelli dannosi proteggendo le viti. 15

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 17 16 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO Verso la metà di maggio avviene la selezione del germoglio, un momento importante per il processo in vigneto, che richiede un’attenzione particolare nell’individuazione dei boccioli mal posizionati. Non tutti i germogli infatti, infatti, sono positivi per la pianta, perché talvolta il loro nutrimento sottrae energia utile da convogliare nell’apparato fogliare o riproduttivo. Ci teniamo a compiere questa operazione in modo meticoloso e, proprio per questo motivo, eseguiamo due passaggi: il primo a inizio stagione, in modo da non far sprecare energia alla pianta e, il secondo, dopo circa un mese. Quest’anno, in La selezione dei germogli particolare, a causa di una stagione fresca poco soleggiata, i germogli hanno ritardato la loro crescita, portandoci ad attendere che le temperature si alzassero, adattandosi all’andamento stagionale. Se avessimo eseguito prima questa operazione, infatti, con tutta probabilità non avrebbe portato i risultati che speravamo di raggiungere. Qui a San Polo ascoltiamo sempre la natura perché entrare in sintonia con ciò che ci circonda è l’unico modo per comprenderne a pieno l’essenza. Giornate calde ma ventilate e notti fresche. A fine maggio 2022 è iniziata la fioritura a San Polo, il periodo dell’anno in cui nell’aria si respira il profumo inebriante della vite mentre si prepara ad esprimere tutti i suoi sentori. Un vero e proprio spettacolo visivo e olfattivo ma dalla natura fugace, perché destinato a durare poco più di una settimana. La fioritura di quest’anno ha goduto di un clima ideale, regalandoci una vegetazione particolarmente rigogliosa e verdeggiante, con una crescita dei tralci molto buona in rapporto alla fase di sviluppo in cui si trova la pianta. Col permanere di condizioni calde e asciutte ci aspettiamo che, pian piano, la crescita ha iniziato a rallentare in relazione alla disponibilità idrica. Qualora nelle prossime settimane dovesse arrivare qualche pioggia, le premesse diventerebbero davvero ideali per un ottimo prosieguo della stagione. Proprio in questi giorni, a San Polo, alla bellezza dei colori della vite si accosta il viola dei fiori della Facelia, pianta appartenente alla famiglia delle brassicacee, che utilizziamo nei sovesci dei nostri vigneti per decompattare i terreni grazie alle sue radici fittonanti, ovvero radici che si sviluppano verticalmente, verso il basso. Fioritura di primavera

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 19 18 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO A giugno, la stagione della fioritura procedeva spedita, continuando a incantare con i suoi bellissimi colori, grazie alla luce della bella stagione che accende di verde brillante le foglie, il meteo favorevole e la pioggia di inizio estate hanno infatti dato nuovo impulso alla vegetazione. È in questa fase che viene effettuato il convogliamento alla seconda coppia di fili, ovvero si posizionano i tralci della vite all’interno delle coppie di fili di contenimento in modo che non vengano danneggiati o spezzati dal vento e possano continuare a crescere in modo Posizionamento dei tralci ordinato ed equidistante all’interno del filare. Questa operazione è fondamentale per far proseguire la stagione nel migliore dei modi: i tralci ben posizionati garantiscono una parete vegetativa ben disposta, che beneficia di un microclima migliore e che sarà più facile da gestire durante le successive operazioni di sfogliatura e dirado. Dopo qualche giorno, se tutto continua senza imprevisti, sarà in arrivo la prossima fase fenologica, la fine della fioritura, in cui si potranno iniziare a intravedere i primi acinini allegati che andranno poi a formare i futuri grappoli. Sarà quindi la volta dell’accapannatura dei tralci, un’operazione attraverso la quale le cime della pianta, diventate ormai troppo lunghe, vengono attorcigliate dolcemente lungo i fili, evitando così di tagliarle, uno spettacolo bellissimo nel rispetto della pianta. Con la fine di giugno siamo all’ultima operazione di campagna utile alla perfetta maturazione dei grappoli, la sfogliatura. Nella parete esposta ad est o a nord, a seconda dell’orientamento dei filari, vengono tolte le foglie basali, posizionate sotto al grappolo, per far sì che in quel punto la vite prenda meno sole possibile e solo nelle ore più fresche della giornata. Questo tipo di intervento molto delicato ha l’obiettivo di ripulire i grappolini dai residui floreali, esponendoli all’aria ma non alla luce, ed è fondamentale per influenzare positivamente il microclima nella fascia in cui è posizionato il frutto. Grazie alla sfogliatura si vengono infatti a creare condizioni di ventilazione e bassa umidità che favoriscono la salute della pianta, mantenendo l’ombreggiatura e il fresco. A livello fenologico, nonostante il clima degli ultimi giorni abbia portato un innalzamento della temperatura con assenza di pioggia, le nostre viti sono cresciute bene e rigogliose, pur essendo leggermente in anticipo rispetto a una stagione canonica. La sfogliatura è stata quindi un ulteriore contributo per il corretto sviluppo dei grappoli. La sfogliatura

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 21 20 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO Nel 2022 abbiamo assistito al debutto di un altro cru di San Polo, Amphora Vignamasso, il nuovo vino biologico da uve Sangiovese che racchiude in sé lo spirito visionario della tradizione. Era la vendemmia 2019 quando, passeggiando in cantina si notavano, tra botti e vasche di cemento, le prime anfore e orci di terracotta. Da quel momento, San Polo è diventata un vero e proprio laboratorio di idee, riscoprendo la vinificazione in anfora, con cui abbiamo maturato grande esperienza a Poggio al Tesoro, per far esprimere al meglio le caratteristiche varietali più autentiche delle uve Sangiovese. Prodotto da una selezione di uve provenienti da Vigna del Masso, vigneto esposto ad ovest a 450 metri s.l.m. che deve il suo nome all’enorme masso di origine vulcanica sito all’ingresso della tenuta, questo nuovo vino testimonia un percorso che combina la valorizzazione delle differenze di patrimonio agronomico, la tecnica e la sperimentazione in cantina dove la fermentazione avviene in anfora a grappolo intero. Questo vino rappresenta il massimo rispetto per l’espressione più pura e naturale della varietà principe del suo terroir: il Sangiovese. Una vera sfida per San Polo, un Sangiovese in purezza che debutta sul mercato nell’annata 2020 in una tiratura limitata di 5.000 bottiglie, a testimoniare l’importanza che la sperimentazione riveste nel contesto della produzione aziendale. Fresco, armonioso, vellutato, intrigante: sono solo alcune delle parole chiave che ci sentiamo di attribuire a questo grande vino che rappresenta già un fiore all’occhiello nella nostra famiglia di prodotti. Vignamasso COMMENTO DELL’ENOLOGO Per produrre questo vino utilizziamo un approccio volto a minimizzare gli interventi in cantina, con l’obiettivo di valorizzare al massimo l’espressione del Sangiovese. Le uve vengono introdotte in anfora intere, senza diraspatura e senza pigiatura, e lasciamo che la fermentazione parta naturalmente, solo grazie ai lieviti indigeni. Durante la parte tumultuosa della fermentazione (i primi 7-8 giorni) le anfore vengono lasciate aperte per permettere il deflusso dell’anidride carbonica fermentativa, e viene effettuata una follatura al giorno in modo molto delicato, utilizzando solo le mani per non danneggiare le bucce. In seguito, l’anfora viene chiusa e ricolmata con vino in modo che la macerazione possa continuare a cappello sommerso, senza più interventi sulle bucce, per circa quattro mesi. In questo modo il vino si arricchisce dei componenti nobili delle bucce, sia a livello aromatico che di struttura. Una volta effettuata la svinatura, il vino viene posto ad affinare per otto mesi solo nelle anfore in terracotta trentina, che essendo meno porose cedono meno ossigeno e permettono quindi un affinamento del vino più delicato e rispettoso. NOTE ORGANOLETTICHE COLORE: rosso rubino non troppo carico, molto vivo e brillante. NASO: note floreali fresche e piacevoli di gelsomino, viola, rosa in apertura, per poi proseguire con sentori di frutta come fragoline di bosco, lampone e ciliegia. Si susseguono poi rimandi di lavanda, liquirizia e sottobosco, e nel finale compaiono interessanti aromi terrosi ed ematici che rendono il profilo olfattivo sfaccettato e complesso. BOCCA: un piacevole equilibrio tra giovinezza e morbidezza. Equilibrato e morbido al primo sorso, rivela poi una vena più verticale e fresca. La struttura, ben presente ma non invadente, denota un’ottima concentrazione: l’assaggio, sostenuto dal perfetto bilanciamento tra le componenti morbide e l’acidità, rimane vivo e intrigante, rivelando sentori di sapidità che lo rendono particolarmente aggraziato nel finale. REASON WHY VIGNAMASSO • VALORIZZAZIONE di una ricchezza agronomica che ci ha portato a lavorare ogni singolo vigneto separatamente, scoprendo le peculiarità di ciascuno di esso. Unicità che vengono esaltate e valorizzate attraverso la produzione dei cru Podernovi e Vignavecchia, cui si affianca, oggi, Vignamasso. • Forti dell’esperienza acquisita, a San Polo nasce la voglia di sperimentare, seguendo tecniche antiche, la vinificazione in anfore ed orci di terracotta. I vini in anfora mettono insieme passato e futuro, rispetto per la tradizione e spirito visionario. • RISPETTO per la varietà principe di Montalcino, il Sangiovese, che grazie alla vinificazione in anfora preserva tutte le sue caratteristiche più pure, tutelando al massimo le fruttuosità di una materia prima che, nel terroir di San Polo, si esprime al meglio.

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 23 22 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO GLI ORCI DA VINO MANETTI Terracotta dell’Impruneta, nella zona del Chianti Classico. Sono costruiti in circa tre mesi a mano, da artigiani esperti. La porosità viene “chiusa” con una leggera lisciatura interna ed esterna che viene eseguita con del cuoio (in genere pelle di daino) che contiene un po’ di grasso. Poi si procede alla cottura a temperature che non superano i 800 °C. A queste temperature l’argilla tende a vetrificare poco e quindi a mantenere maggiore porosità, permettendo una più abbondante ossigenazione del vino. Ideali per la fase di fermentazione. Il confronto tra anfora e orcio LE ANFORE DA VINO TAVA Terracotta del Trentino Metodo di produzione: cotture a temperature elevate, sopra i 1000 °C. In questo modo, variando la temperatura di cottura, si riesce a modulare la porosità dell’anfora: più elevata è la temperatura più bassa è la porosità, perché l’argilla, trattata a temperature elevate, tende a vetrificare chiudendo i pori, quindi permette un minore apporto di ossigeno al vino. Ideali per l’affinamento del vino. In origine non c’era vino senza anfora: in terracotta i vini nascevano, si affinavano, venivano trasportati sulle navi da una sponda all’altra del mare. Come spesso succede, per guardare avanti basta tornare alle origini: oggi i vini in anfora sono probabilmente i più moderni, per le loro caratteristiche organolettiche e per la visione che esprimono. L’anfora riesce infatti a permettere una costante micro-ossigenazione ma senza cedere alcun sentore e preservando il sapore più puro del vino, ciò consente anche lunghissimi affinamenti e vinificazioni davvero intriganti. Il commento di Marilisa Allegrini

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 25 24 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO Poco prima della vendemmia 2022, fa capolino nell’area di vinificazione della cantina di San Polo un nuovo, imponente vaso vinario: un’anfora di cocciopesto. l cocciopesto, usato dai Romani e ben conosciuto dai Fenici, è un’antica miscela composta da frammenti di inerti lapidei e laterizi macinati, sabbia di diverse granulometrie, legante cementizio in bassa percentuale e acqua declorata. Essa ha caratteristiche, come la longevità, la resistenza ed La sperimentazione continua: il Cocciopesto un’elevata porosità, che la rendono unica e irripetibile. A San Polo abbiamo deciso di utilizzarla nell’ottica di sperimentare le sue proprietà, considerando che è un materiale molto poroso e siamo convinti che sarà il futuro nelle fasi di affinamento e vinificazione di domani. Il Cocciopesto a differenza delle anfore non è cotto, è lasciato ad asciugare all’aria senza cottura; questo non produce la vetrificazione. Sono infatti, dei materiali che rendono delicato il contatto con l’aria. Il Cocciopesto lavora sulla struttura e sul tannino senza apporto aromatico, questo lo rende ideale per il nostro utilizzo.

HARVEST DIARY 2022 | SAN POLO 27 26 DIARIO DELLA VENDEMMIA 2022 | SAN POLO A San Polo viviamo e crediamo fortemente nella sostenibilità ambientale, siamo infatti i primi in toscana ad avere certificato la nostra cantina CasaClima, abbiamo una gestione delle energie attenta, non irrighiamo il nostro vigneto, utilizziamo materiali riciclati. Ma non solo processo e prodotto, con le due certificazioni ottenute Equalitas e Brcgs abbiamo abbracciato la sostenibilità a 360°. Una sostenibilità che stringe i rapporti che abbiamo con i fornitori, con i clienti e con il nostro personale, una sostenibilità che tiene conto di diversi fattori e che ci vede impegnati in questo campo su diversi fronti. Mentre, la certificazione Brcgs ci ha dato gli strumenti per definire e tracciare meglio i processi aziendali al fine di garantire una sicurezza e tracciabilità maggiore. Certificazione

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