Vini

Andamenti climatici

La 2021 sarà ricordata come un’annata di carattere, dinamica, imprevedibile. Iniziata con un inverno mite, che ha determinato un germogliamento anticipato, e proseguita con una primavera piovosa e fresca, caratterizzata da giornate particolarmente fredde che hanno comportato un rallentamento nella crescita dei germogli. Nonostante gli eccezionali abbassamenti di temperatura di aprile, a San Polo le viti ne hanno risentito in modo limitato, grazie alla posizione dei vigneti che, posti su un poggio ad un'altitudine di 400-450 metri, godono di una brezza costante che mantiene le piante asciutte e in salute, scongiurando il pericolo di gelate. L’assenza prolungata di precipitazioni nel periodo da maggio alla prima metà di luglio ha favorito la fioritura e l’allegagione. La fase di pre-chiusura del grappolo è risultata anticipata, comportando la formazione di grappoli più spargoli. L’estate, secca e siccitosa, si è conclusa con una perturbazione di fine Agosto che ha portato, in soli due giorni di piogge costanti, ben 80mm di acqua, un dono prezioso della natura che ha riportato il bilancio idrico a livelli ottimali.

La 2020 è iniziata con temperature più alte della media e un inverno poco piovoso, determinando un anticipo del germogliamento. Gli episodi di nevicate durante la primavera, soprattutto a fine aprile, hanno rallentato la crescita dei germogli, riportando equilibrio temporale per le successive fasi fenologiche. A maggio, durante la fioritura, le piante presentavano pareti fogliare ben sviluppate. L’estate siccitosa ha innescato uno sviluppo conservativo delle viti grazie al quale non hanno manifestato sintomi da stress idrico e termico. La vendemmia è iniziata a fine di agosto, con clima soleggiato e asciutto.

Quella del 2019 è stata un’annata discontinua e mutevole dall’inizio alla fine. È partita come annata precoce ed è finita come annata tardiva. A causa di un inverno particolare, rigido all’inizio e mite verso la fine, il germogliamento è stato abbastanza precoce, mentre la crescita vegetativa iniziale è stata lenta a causa della poca acqua presente nei terreni. Nel mese di maggio piogge abbondanti e temperature sotto la media hanno rallentato la crescita, annullando l’anticipo vegetativo iniziale, fino ad arrivare ad accumulare circa 2 settimane di ritardo rispetto ad una stagiona canonica. L’inizio di giugno ha coinciso con l’arrivo dell’estate. Tempo sereno e temperature alte sono stati all’ordine del giorno fino al mese di agosto che, al contrario, è stato caratterizzato da temperature più fresche e da qualche pioggia utile a rimpinguare le riserve idriche dei terreni. Questo andamento ondivago si è protratto fino alla vendemmia, che è risultata essere una delle più tardive degli ultimi anni.

L’annata 2018 è stata caratterizzata da un andamento che si può riassumere in una parola: calma. La vendemmia è iniziata il 20 settembre e si è conclusa il 5 ottobre. Sin dall’inizio la natura si è presa i suoi tempi. A causa dell’inverno rigido, la stagione è partita con un leggero ritardo rispetto alla norma e la crescita vegetativa primaverile è stata lenta e costante, grazie alle temperature fresche e alle piogge abbondanti dei mesi di maggio e giugno. L’estate calda ma mai torrida e le ottime escursioni termiche hanno permesso alle viti di proseguire il loro sviluppo in modo molto armonico. Questo andamento tranquillo si è poi rispecchiato anche nella vendemmia, che è stata tra le più lunghe degli ultimi anni. La natura si è presa i suoi tempi e a noi piace seguire i suoi ritmi. Ci siamo quindi adattati impostando una vendemmia scalare, per parcelle e in alcuni casi addirittura vendemmiando separatamente le uve di uno stesso appezzamento, per aspettare la perfetta maturazione delle splendide uve che questa annata ci ha regalato. I vini hanno svolto la fermentazione in cantina, sempre con la calma che ha caratterizzato l’intera vendemmia e che, siamo convinti, caratterizzerà̀ anche l’affinamento. Aspettiamo con impazienza di poterli assaggiare, ma consapevoli che il rispetto dei tempi della natura ce li farà apprezzare ancora di più.

Si dice che siano le annate difficili a rivelare le potenzialità dei terroir vocati e, mai come nell’annata 2017, questa affermazione trova riscontro nella realtà di Montalcino. L’inverno è stato mite e molto poco piovoso, così come la primavera. Questo ha portato le viti a germogliare con un anticipo di circa due settimane rispetto all’andamento fenologico normale. Verso la metà di aprile è arrivata una gelata che ha causato danni ingenti in gran parte dell’Europa. Grazie alla localizzazione dei vigneti di San Polo, caratterizzata da esposizione a Sud, altitudine di 450 m e abbondante ventilazione, le nostre viti non hanno subito alcun danno. Poi, l’estate è stata caratterizzata da temperature alte e piovosità praticamente nulla che ha determinato condizioni difficili per le piante. Anche in questa fase abbiamo potuto apprezzare i vantaggi di una zona particolarmente vocata, che ci ha regalato brezze diurne e ottime escursioni termiche notturne, creando condizioni di sollievo per le nostre viti, che non hanno manifestato sintomi di stress idrico o termico. Le piogge cadute tra la fine di agosto e l’inizio di settembre hanno ristabilito le riserve idriche del terreno e hanno “dato il la” alla fase più importante nella maturazione del Sangiovese, l’ultimo mese prima della raccolta.

L’inverno non è stato particolarmente rigido e la primavera è arrivata leggermente in anticipo rispetto alla norma, con temperature di poco superiori alla media, dando la possibilità alle viti di germogliare in modo equilibrato ed uniforme. Le settimane successive sono state caratterizzate da piogge frequenti che hanno permesso al terreno di accumulare acqua, alternate a periodi di tempo sereno che ha dato modo alle piante di continuare la crescita vegetativa in modo ottimale. Le condizioni di umidità che hanno caratterizzato la fioritura hanno portato alla formazione di grappoli leggermente più spargoli del solito, con acini piuttosto piccoli, premessa ideale per arrivare in vendemmia con uve perfettamente sane e mature. Ma la caratteristica che ricorderemo maggiormente di questa annata è l’ottima escursione termica che ha contraddistinto i mesi di luglio, agosto e settembre, con giornate soleggiate e notti fresche e ventilate. Questo ci ha permesso di arrivare ai primi giorni di ottobre con uve caratterizzate da uno stupendo mix di maturazione, acidità e potenziale aromatico, perfette per produrre vini con un carattere molto spiccato e dotati di grande equilibrio tra concentrazione, eleganza e longevità, che rispecchiano perfettamente la filosofia produttiva di San Polo.

Una delle migliori annate degli ultimi vent’anni. L’intero ciclo vegetativo della vite si è svolto nelle migliori condizioni climatiche. Ad un inverno caratterizzato da piogge abbondanti e da temperature rigide, è seguita una primavera asciutta con temperature leggermente sopra la media che hanno permesso un germogliamento omogeneo e una fioritura ideale. I mesi estivi hanno registrato poche ma importanti piogge che hanno reso possibile una gestione fitosanitaria sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Giornate soleggiate e calde con ottime escursioni termiche hanno portato i grappoli a fine settembre alle condizioni ideali: acini completamente sani e acidità alte nonostante il grado zuccherino elevato. La raccolta del Sangiovese, conclusasi entro la fine del mese, ha consegnato uve perfettamente sane e dalla buccia molto spessa, premessa per lunghe macerazioni e vini dal grande potenziale evolutivo.

Un inverno stranamente caldo ha favorito un germogliamento precoce con alti rischi di gelate che però il microclima della collina di Podernovi ci ha fortunatamente aiutato ad evitare. Le piogge, usuali in primavera, si sono protratte con più o meno intensità per tutta l’estate, riducendo così l’anticipo di maturazione iniziale. L’ottima esposizione e ventilazione ha permesso di arrivare all’epoca di raccolta con uve in buono stato sanitario e con una maturazione ideale, dando origine a vini dalla spiccata personalità ed eleganza.

Il numero di grappoli si presenta ideale e non eccessivo. Una primavera fresca e piovosa ha ritardato di qualche giorno la fioritura spostando così di almeno una settimana la teorica epoca di vendemmia. Un’estate ideale, calda ma mai torrida, ha permesso alle uve di invaiare in modo uniforme e veloce. I grappoli sono radi e ben posizionati e non si rendono necessari diradamenti, se non in qualche zona più vigorosa rispetto alla media. Settembre inizia con un’abbondante pioggia che raffresca i vigneti e dà alle piante le risorse idriche per portare a termine la maturazione delle uve Sangiovese. L’inizio della raccolta, gli ultimi giorni di settembre, si svolge in condizioni ideali. Notte fresche - per non dire fredde - permettono alle uve di entrare in cantina a basse temperature, mentre le giornate calde e soleggiate, portano a maturazione i vigneti più tardivi. Annata un po’ retrò, decisamente tardiva rispetto ai canoni delle ultime stagioni. Anche i vini presentano uno stile più tradizionale: acidità, finezza ed eleganza sono le caratteristiche che esalteranno quest’annata, adatta ad un grande invecchiamento.

Dopo un inverno piuttosto rigido e con fenomeni anche di abbondanti nevicate - eventi positivi che hanno favorito accumulo di acqua nelle falde - la primavera è stata relativamente calda, in linea con i normali andamenti. L’inizio del periodo vegetativo è avvenuto durante la seconda decade di aprile, in line con la media riscontrabile nel territorio. L’estate è stata molto calda e con scarse precipitazioni e ha portato, in taluni casi, i vigneti ai limiti dell’equilibrio per il corretto sviluppo della fase vegetativa. Le piogge di fine estate e inizio settembre hanno ristabilito l’equilibrio e creato le migliori condizioni per la fase più importante di maturazione dell’uva Sangiovese. Le uve hanno raggiunto caratteristiche ottimali, sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista dei parametri analitici. Il mese di settembre molto buono dal punto di vista meteorologico, con un ottimo equilibrio tra piogge, che hanno dato freschezza particolarmente durante la notte, e giornate comunque soleggiate e buone per la maturazione delle uve.

L’annata 2011 è iniziata tardi, con una primavera fresca e frequenti piogge. Le temperature al di sotto delle medie stagionali sono continuate fino a luglio e, fino a questa data, l’annata poteva essere considerata fresca. Ma, a partire da metà agosto fino all’inizio di settembre, gli effetti dell’anticiclone sopra il continente africano hanno portato le temperature ben al di sopra dei 38 gradi centigradi. Fortunatamente a San Polo le viti hanno avuto a disposizione risorse idriche sufficienti ad evitare lo stress. Tuttavia, in quei vigneti dove le uve sono rimaste più esposte, il sole ha letteralmente appassito alcuni acini. Queste condizioni sono radicalmente differenti dal grande caldo del 2003 ed anche dal clima tendenzialmente freddo del 2002: quest’annata assomiglia di più alla vendemmia del 2000, che è iniziata in modo analogo con clima generalmente più fresco seguito poi da un momentaneo, ma intenso, innalzamento delle temperature durante agosto.

Nell’annata 2010 la prima fase di sviluppo vegetativo è stata contrassegnata da molte piogge, che si sono protratte fino a metà giugno, e da temperature primaverili leggermente al di sotto della media. La fase successiva, a partire dall’ultima decade di giugno, è stata invece molto asciutta e calda. Le piogge sono tornate soltanto all’inizio di settembre, mese caratterizzato da buone temperature diurne e da notti piuttosto fresche, che hanno generato un’escursione termica giorno-notte ideale per la maturazione. Le fasi dello sviluppo vegetativo sono risultate piuttosto ritardate e lente, ma costanti e continue e, a partire dall’ultima decade di agosto, la maturazione dell’uva si è evoluta in maniera ottimale. I vini ottenuti in questa vendemmia presentano caratteristiche straordinarie per il Sangiovese, sia sotto il profilo organolettico, sia sotto quello dei parametri compositivi, che, oltre ad una gradazione alcolica di ottimo livello, presentano valori di polifenoli totali, di antociani e di estratto molto elevati e raramente riscontrabili in questo vitigno.

L’andamento climatico del 2009 è stato caratterizzato da diverse fasi. Nel periodo primaverile, inizio dello sviluppo vegetativo della vite, si sono registrate molte piogge che hanno favorito un elevato accumulo di riserve idriche nel terreno, utili a sostenere il clima piuttosto caldo e asciutto del periodo estivo. A settembre il clima è stato mite e con buone escursioni termiche tra il giorno e la notte. La maturazione ha mantenuto un andamento regolare e le uve sono risultate di grande qualità. Le gradazioni alcoliche hanno avuto una tendenza abbastanza alta ma con ottimi livelli di acidità totale e di estratti. Di grande spessore ed equilibrio la carica di polifenoli.

Quella del 2008 è stata un’ottima vendemmia grazie alle buone condizioni climatiche. Ad un inverno piuttosto umido, anche se non particolarmente rigido, è seguita una primavera molto regolare sia nelle temperature che nelle precipitazioni. Le piogge si sono protratte, a fasi alterne, fino alla metà di giugno mentre l’estate ha registrato una buona alternanza di periodi freschi ed umidi e di altri più caldi ed asciutti.